IL
CASTELLO
I
merli del cassero sono ancora in buona parte
medievali, perchè un successivo sopralzo
dell’edificio li ha preservati dal degrado
atmosferico. E’ altamente commendevole nonché
inusuale , la continuità di azioni fra le avarie
amministrazioni che da decenni perseverano nella
loro azione di riscoperta e valorizzazione
dell’aspetto storico di Mondaino.
Il
solaio superiore al cassero, con ogni probabilità
originariamente adibito a terrazza, è sostenuto da
volte a botte parallele che poggiano su muri di
spina sostenuti da grandi pilastri quadrati,
esattamente come a Castel Sismondo, a Rimini. Anche
questa sistemazione interna è quindi da attribuire
con buona probabilità a Sigismondo.
Nello spigolo delle mura su cui è posto il cassero è
recentemente stata rinvenuta la base di una torre a
puntone pentagonale della quale fino ad ora si
ignorava totalmente l’esistenza. La planimetria ad
ali convergenti e la modernità delle bombardiere
basse suggeriscono con forza l’attribuzione a
Sigismondo Pandolfo Malatesta, come nei castelli di
Pennabilli a Maialetto.
La
grande rampa terrapienata che conduce alla torre
portaia è ancora contenuta nei muri malatestiano,
conservati per gran parte. Alla base il paramento è
sostenuto da archi di scarico, nel Medioevo molto
utilizzati per superare tratti di terreno che non
fornissero sufficiente garanzia alle fondazioni.
La
galleria è scavata nel sabbione in stato
prearenarico e si chiude con una volta pseudo
ogivale, che già suggerisce con forza una datazione
medievale, confermata da graffiti, i più antichi dei
quali paiono risalire al XVII secolo. La presenza di
gallerie sotterranee fa parte dell’immaginario di
moltissimi castelli, assieme ai tesori nascosti ed
ai fantasmi, ma al contrario, le gallerie talvolta
esistono davvero.