IL CASTELLO
Le mura conservano tracce della velatura a latte di
calce consueta nel medioevo, per ragioni di estetica
e per protezione delle murature.
A Putrella Guidi da uno squarcio del paramento è
possibile vedere una delle travi in legno che
usualmente venivano annegate nella muratura al
momento della costruzione per meglio collegare le
strutture. Di solito si trattava solo di anelli
orizzontali ma talvolta erano presenti anche
elementi verticali: in questo caso, secondo, secondo
alcuni studiosi, l’insieme può anche essere inteso
come la sopravvivenza delle torri a traliccio in
legno utilizzate dalle prime forme fortificate in
terra e legno, d’uso corrente anche in Italia fino
all’XI secolo. Nella fortificazione medievale questa
forma di evoluzione mediante aggiunta, e non
sostituzione, è ben rappresentata dalla torre
maestra.
Il castello è molto modesto e proprio per questo è
particolarmente significativo: così dovette essere
la gran parte dei castelli nel XII e nel XIII
secolo, quelli sulle montagne di cui resta solo la
torre in pietra, spesso definita nelle guide
turistiche “torre di avvistamento” o “torre di
guardia”. In realtà costituiscono l’unico resto di
un castello di basso rango, con recinto in terra e
legno, come Bascio, o con recinto in pietra come
Pietrarubbia.
L’ingresso come di consueto è posto a circa quattro
metri dal piano esterno per ragioni di sicurezza
(l’ingresso al piano terra è stato aggiunto
successivamente). Sotto l’entrata vi sono i fori per
l’incasso delle mensole che sorreggevano il
ballatoio di accesso.
Sopra la porta dell’abitato sono murate tre insegne
araldiche in pietra con le armi della Chiesa – le
chiavi di San Pietro – lo stemma malatestiano – con
le tre bande a scacchi e la “G” di Galeotto – e
quello dei conti Oliva di Piagnano, signori di
Putrella. Le lapidi, per le considerazioni, per le
considerazioni storiche di F.V. Lombardi dovrebbero
risalire alla metà del trecento.
L’ingresso del recinto segue la generale riduzione
al minimo del castello: una semplice apertura ad
arco semicircolare, con portone presumibilmente
blindato, sopraelevato di qualche metro sul terreno
esterno. Probabilmente una passerella asportabile
assolveva le funzioni del ponte levatoio.