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Regione: Emilia-Romagna | Provincia: Rimini

Visite guidate ai castelli e alle rocche dei Malatesta nell'entroterra dell' Emilia Romagna seguendo gli itinerari turistici dell' ecoturismo a Rimini.

Scopri la guida dei castelli per le escursioni guidate del turismo ecologico in Val Marecchia.


Itinerari turistici: Rimini

Castel Sismondo – Castello dei Malatesta


DESCRIZIONE

Il castello ha un’articolazione particolarmente complessa: un corpo centrale , che di per sé è gia un castello completo e nel progetto doveva essere sovrastato dal “palazzo pensile” di Sigismondo. Verso la città, una cinta muraria aggiuntiva per la difesa esterna, a delimitazione della “corte a mare”, dalle mura più basse, in funzione di grande falsa braga. Verso monte, infine un’altra corte esterna, preesistente “Corte del Soccorso”, non ammodernata da Sigismondo. Su un fianco di quest’ultima si imposta poi un palazzo secondario, e forse inteso come provvisorio, la cosiddetta “ala di Isotta”.

La complessità del disegno è da ricondurre, oltre alla manifesta volontà di autocelebrazione da parte di Sigismondo, alla gran quantità di preesistenze riutilizzate.


CENNI STORICI

Castel Sismondo nasce come ampliamento delle antiche case malatestiano, gia inserite in un complesso fortificato.

Dal 1437 fino alla disastrosa sconfitta del 1461, Sigismondo Pandolfo Malatesta riversa ingenti risorse nella costruzione, modificando il castello precedente ed edificando ex novo la corte a mare. Nei primi anni del Cinquecento le torri sono abbassate prima da Cesare Borgia e poi dai veneziani. Nel seicento, dopo che Rimini è passata sotto il controllo diretto della Santa Sede, la Camera Apostolica interviene nuovamente sul castello che infine, nella prima metà dell’Ottocento,è stravolto per essere adibito a magazzino del sale e carcere.


IL CASTELLO

Il nuovo palazzo di Sigismondo doveva sorgere da una terrazza posta alla quota di gronda degli edifici precedenti e, appropriatamente, Valturio lo definisce “pensile”, come i giardini di Semiramide. E’ difficile resistere alla tentazione di attribuire una concezione così grandiosa ad un suggerimento di Brunelleschi.

La difesa perimetrale era affidata alla corte a mare mentre il tiro delle bombarde pesanti si esplicava dallo spalto ai piedi del palazzo pensile.

Per reggere il peso del progettato palazzo pensile la struttura precedente fu irrobustita con tre poderosi muri trasversali su archi e pilastri collegati da volte a botte, costituendo uno zoccolo basamentale di immensa robustezza.

L’intervento di Sigismondo conferì al castello un’enorme capacità di resistenza ai colpi d’artiglieria, mediante la costituzione di terrapieni contenuti fra le due muraglie attorno a tutto il cassero centrale.

Il palazzo costituito da Sigismondo, che si affaccia sulla “Corte del Soccorso” è correntemente denominato “Ala di Isotta”, dal nome dell’amante, poi moglie, di Sigismondo, e si articola su tre piani, di cui uno seminterrato. L’ala di Isotta mostra uno schema distributivo diffusissimo nei castelli europei : a pianterreno la sala e la cappella, al piano nobile un’anticamera e la camera signorile. Forse era previsto come residenza provvisoria, in attesa della costruzione del palazzo pensile.

Resti di pittura murale nelle parti più protette delle mura della Corte del Soccorso. Il castello era interamente imbiancato con latte di calce, sia per estetica che per proteggere le murature dalle intemperie. Secondo la descrizione di Roberto Valturio, la prima porta era colorata in verde e la successiva quella attuale, in rosso. Tracce di colorazione rossa sono ancora visibili anche tra i beccatelli della torre portaia.

Dalla camera “di Isotta” una scala sale alla terrazza superiore ed un passaggio nel muro esterno, largo tre metri, conduceva ad un balcone che copriva quasi tutta la parete sud-est del palazzo. I particolari costruttivi del balcone sono perfettamente riscontrabili nelle tracce murarie sulla parete.

 

Fonte : Il Resto del Carlino - Rimini


 
 
 
 
 
 
 
 
 
    
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